Artrosi del ginocchio

Il ginocchio è una delle articolazioni più grandi e complesse del corpo umano e tutto il peso di tutto il corpo grava su questa durante il cammino e la stazione eretta.

Essa consiste in tre parti: la componente femorale che ruota su quella tibiale e la rotula che scorre in un solco sul femore. Importanti legamenti provvedono alla stabilità articolare.

Le superfici ossee sono ricoperte da cartilagine: un materiale estremamente liscio ed elastico che ne facilità lo scorrimento.

Una sottile strato di tessuto (la membrana sinoviale) ricopre tutte le rimanenti superfici della camera articolare con la funzione di produrre il liquido sinoviale che rappresenta il liquido di lubrificazione dell’articolazione.

Tutte queste componenti permettono al ginocchio di muoversi facilmente senza provocare dolore.

ginocchio-artrosi-ozonoterapia

L’impiego dell’ozonoterapia

L’impiego dell’ossigeno ozonoterapia nella patologia delle grandi articolazioni e, in particolare, dell’articolazione del ginocchio, è riservata prevalentemente a patologie di tipo artrosico.

L’artrosi del ginocchio è di evenienza comune nel ginocchio asintomatico. Tale riscontro tende ad aumentare con l’età, per frequenza e gravità, tanto che,nelle varie casistiche, la condromalacia è persente, dopo i 60 anni, in una percentuale superiore al 60%.

In assenza, quindi, di sindrome dolorosa, la CFR può essere definita come “degenerazione di superficie dipendente dall’età” Se la CFR non è causa di dolore, dobbiamo cercarne altre.

Vari autori ritengono che possa essere un mal allineamento femoro-rotuleo, causato da un accorciamento del legamento alare esterno con sindrome da iperpressione esterna della rotula.

L’alterato scorrimento della superficie rotulea sul piatto femoro-tibiale, lungo anomale linee di forza, sarebbe responsabile dell’insorgenza delle lesioni cartilaginee, localizzate, in particolare, a livello della cresta e della superficie laterale rotulea.

Qualora il trattamento conservativo, farmacologico o fisioterapico, fallisca, esiste l’intervento chirurgico, che consiste in un riallineamento delle linee di forza ed in un’abrasione, lavaggio ed aspirazione della superficie articolare, in modo da renderla più liscia e libera da lembi mobili di cartilagine o altro, che possan essere di impaccio nei movimenti di flesso-estensione.

Anche dopo l’intervento chirurgico, circa il 20% dei casi trattati presenta dei reliquati post-operatori di varabile entità, che devono essere trattati con ossigeno-ozono.

In tutti questi casi, sia trattati chirurgicamente che non, l’ossigeno ozonoterapia determina una rapida regressione del dolore, la ripresa della funzione articolare ed un completo riassorbimento del versamento presente.

In considerazione delle sue caratteristiche anatomiche, l’articolazione glenoidea offre un ambiente favorevole all’azione terapeutica della miscela ossigenoozono, in ragione della sua prolungata persistenza all’interno della cavità articolare e per la presenza di un terreno fortemente idratato, che ne favorisce la diffusione verso i tessuti bersaglio.

Si ritiene che traumi o microtraumi ripetuti, possano innescare il danno cartilagineo, tramite la produzione di precursoridi PGE2 (prostaglandine), quali l’acido arachidonico, con aumentata produzione di enzimi proteolitici, in grado di generare la depolimerizzazione dei glicosaminoglicani,con conseguente edema e rammollimento cartilagineo.

Ciò rende ragione del benefico effetto dell’ossigeno ozonoterapia su un duplice fronte:

  1. effetto immediato inibente sulla produzione di mediatori della flogosi, prodotti dal trauma, chirurgico o di altra origine.
  2. blocco della produzione dell’acido arachidonico,con interruzione del circolo vizioso destrutturante, innescato dal mal allineamento rotuleo e dal conseguente microtrauma
    cartilagineo.

L’ossigeno ozonoterapia si è dimostrata valida sia per ridurre i tempi di recupero post-operatorio, sia per preservare la cartilagine dal danno, che porterebbe all’intervento stesso.